Alcune indicazioni sulla didattica a distanza
Questo documento è stato approvato durante il collegio dei docenti a distanza del 23 marzo 2020. È stato scritto da ICS Copernico di Corsico ed è rilasciato con licenza Creative Commons 2.0 by.
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Modifiche alla versione 1: evidenziate in giallo nei capitoli 8 e 13; tutti i capitoli dal 14 al 19 - Allegato: Elementi di valutazione della DAD (pdf, 186 kB) aggiornati all’8 maggio 2020
Sommario
- Introduzione
- Didattica a distanza e didattica della vicinanza
- Obiettivi della didattica a distanza
- Riferimenti e news dal Ministero dell’Istruzione
- Scuola dell’infanzia
- Scuola primaria
- Scuola secondaria
- Percorsi inclusivi
- Valutazione e dintorni
- Questioni di privacy
- Il ruolo dei rappresentanti di classe e dei genitori
- Occasioni di condivisione
- Idee di vicinanza
- Device in comodato
- Un assistente tecnico per le scuole di Corsico e Cesano
- Appendice. La Dad nella scuola dell’infanzia
- Appendice. La Dad nella scuola primaria
- Appendice. La Dad nella scuola secondaria
- Appendice. FAQ
1 Introduzione
Questo documento, in periodico aggiornamento, intende sostenere l’operato quotidiano dei docenti della nostra scuola attraverso la condivisione di indicazioni, procedure, riferimenti.
Prende spunto dalle indicazioni del Ministero dell’Istruzione circa la necessità di mantenere la relazione didattica con gli studenti e le studentesse promuovendo la didattica a distanza (DAD) al fine di “mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza, combattendo il rischio di isolamento e di demotivazione, (mentre) dall’altro lato, è essenziale per non interrompere il percorso di apprendimento” (Ministero dell’Istruzione, sezione news del 17 marzo 2020)
Siamo naturalmente consapevoli che l’attuale emergenza sanitaria non ci permetta di delineare comportamenti netti e rigidi, ma, considerato il continuo divenire della situazione e, soprattutto, il suo impatto in tante famiglie, crediamo che richieda, da parte nostra, un agire responsabile ed orientato alla cautela, alla delicatezza, all’ascolto, nel rispetto della condizione di fragilità e di disorientamento che ci accompagna in questi giorni.
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2 Didattica a distanza e didattica della vicinanza
Le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica, per essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Qualsiasi sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i principi.
Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che avviene, in presenza, in una classe, si tratta pur sempre di dare vita a un “ambiente di apprendimento”, per quanto inconsueto nella percezione e nell’esperienza comuni, da creare, alimentare, abitare, rimodulare di volta in volta
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
Con il termine “didattica a distanza” si intende l’insieme dell’attività didattiche svolte non in presenza e, quindi, senza la compresenza di docenti e studenti nello stesso spazio fisico. Si può esprimere con diversi metodi, strumenti e approcci, alcuni dei quali digitali, cioè mediati attraverso un device tecnologico tipo il computer, il tablet, il cellulare e, spesso, la rete Internet.
Il ministero, considerato il prolungarsi dell’emergenza sanitaria, invita le scuole a promuovere la didattica a distanza, che, come già detto, può comportare l’utilizzo di ambienti di apprendimento digitali, da usare con consapevolezza e con attenzione costante all’età dei bambini/ragazzi e al contesto.
La didattica a distanza, tuttavia, non si esaurisce nell’uso di una piattaforma di istituto (per noi le G-suite for Education), ma si esprime attraverso l’uso di tecnologie plurime: alcune più moderne e digitali (e le vedremo nelle sezioni dedicate agli ordini di scuola), altre più tradizionali e consolidate (il telefono, la lettera, la scrittura sul quaderno, il gioco con materiali, il disegno su carta o telo).
Didattica a distanza non esiste, noi crediamo, senza la sua necessaria premessa, compagnia, conseguenza: la “didattica della vicinanza”. La didattica della vicinanza allarga l’orizzonte educativo, si nutre di comportamenti di attenzione e di cura e affonda le sue radici nella scelta inclusiva della scuola italiana.
Didattica della vicinanza è ricercare modi e tempi affinché chi è più distante o ha meno tecnologie o tempo familiare a disposizione sia comunque con noi, a volte con modalità diverse, ma con noi. Didattica della vicinanza è perciò incoraggiamento; restituzione delle attività con una valutazione formativa (più che sommativa), che sappia di attenzione ai processi di apprendimento e di crescita; recupero della dimensione relazionale della didattica; accompagnamento e supporto emotivo. Didattica della vicinanza è anche condivisione di strategie e materiali con i colleghi e le colleghe; è spazi comuni per progettare insieme attraverso chat, mail e Meet; è disponibilità a rendere pubblici alcuni nuovi spunti didattici affinché altri ne possano fruire; è aderire a iniziative che ci interroghino sul senso umano del nostro agire come persone di scuola (es. Una poesia al giorno, gli arcobaleni nei balconi; altri segni che verranno…).
Didattica della vicinanza è il coltivare le relazioni con le famiglie, cercando, per quanto possibile, di innescare un circolo virtuoso solidale tra le famiglie e un filo comunicativo di senso tra noi e le famiglie.
Un altro aspetto importante del nostro agire lo ritroviamo nel concetto di “misura”. Misura nelle proposte, nel modo di comunicare, nell’uso della parola e dello sguardo. La misura non è un freno nei confronti del (possibile) traboccare delle emozioni. Lo abbiamo visto nelle videoconferenze attivate coi genitori e studenti: c’è emozione nel ritrovarsi, soprattutto quando i bimbi sono più piccoli ed è facile intercettare emozioni di bimba/o, di mamma, di papà, di docente, soprattutto nell’infanzia.
Con “misura” qui intendiamo l’equilibrio tra le nostre proposte e l’età dei nostri bambini/ragazzi. Con “misura” intendiamo anche la necessità di condividere metodi e strumenti a livello di consiglio di classe (secondaria), di team di classe e interclasse (primaria), di plesso e di ordine di scuola (infanzia). Con misura intendiamo evitare un eccesso di carico e, insieme, un difetto di attenzione e di presenza. Con misura intendiamo anche il rispetto delle condizioni soggettive delle famiglie e, in taluni casi, del loro dolore, delle loro attese, delle loro difficoltà, che a volte non conosciamo o conosciamo in modo relativo. In talune situazioni, occorrerà entrare “in punta dei piedi” ponendoci in profondo ascolto, pronti a cogliere aperture o disponibilità; in altre potrà bastare un cenno, una telefonata, un “whatsapp” ai genitori per riprendere un dialogo che attende solo di (ri)venire alla luce. In qualche caso (speriamo pochi), probabilmente, non riusciremo a trovare risposta, malgrado i tentativi. Sarà, allora, il tempo dell’attesa, della pazienza; può essere che la famiglia abbia erto, o sia stata costretta a erigere, una barriera o protezione alla comunicazione.
Crediamo che dobbiamo rispettare anche questo, se pur senza dimenticare, se possibile, di riprovare, con tatto. Con delicatezza.
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3 Obiettivi della didattica a distanza
L’obiettivo principale della DAD, in particolare in questi momenti così segnati dall’emergenza sanitaria, è di mantenere un contatto con alunni e famiglie per sostenere la socialità e il senso di appartenenza alla comunità e per garantire la continuità didattica. Per questo motivo gli obiettivi della didattica a distanza devono essere coerenti con le finalità educative e formative individuate nel Ptof dell’istituto, nel Piano di miglioramento e nella Carta dei valori:
- sviluppo degli apprendimenti e delle competenze e cura della crescita culturale e umana di ciascuno studente, tenendo conto dell’età, dei bisogni e degli stili di apprendimento;
- potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali
- valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie
- condivisione di un insieme di regole con individuazione delle modalità ritenute più idonee per favorire la responsabilizzazione, l’integrazione e l’assunzione di impegni di miglioramento e di esercizio di cittadinanza attiva e legalità
- Adeguamento della didattica e l’azione formativa e organizzativa della scuola al nuovo PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale), valorizzando le tecnologie esistenti, favorendo il passaggio a una didattica attiva e laboratoriale e promuovendo gradualmente ambienti digitali flessibili e orientati all’innovazione, alla condivisione dei saperi e all’utilizzo di risorse aperte
- Valorizzazione delle risorse professionali presenti nella scuola (docenti e personale ATA) attraverso un’azione di motivazione e di formazione
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4 Riferimenti e news dal ministero dell’Istruzione
- Nota prot. 388 del 17 marzo 2020 (documento pdf) Emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus. Prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza
- Sezione dedicata alla didattica a distanza (link alla sezione)
- L’inclusione via web (link alla sezione)
- Atti e norme (link alla sezione)
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5 Scuola dell’infanzia
Per la scuola dell’infanzia è opportuno sviluppare attività, per quanto possibile e in raccordo con le famiglie, costruite sul contatto “diretto” (se pure a distanza), tra docenti e bambini, anche solo mediante semplici messaggi vocali o video veicolati attraverso i docenti o i genitori rappresentanti di classe, ove non siano possibili altre modalità più efficaci. L’obiettivo, in particolare per i più piccoli, è quello di privilegiare la dimensione ludica e l’attenzione per la cura educativa precedentemente stabilite nelle sezioni.
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
I docenti della scuola dell’infanzia sono invitati a continuare a mantenere vivo il contatto con i propri bambini e le proprie bambine attraverso le rappresentanti di classe e i genitori, proponendo loro piccole esperienze da svolgere in casa o mettendo a disposizione brevi filmati adatti all’età.
A questo proposito, si consiglia di evitare l’uso di schede, che, oltre ad essere decontestualizzate, rischiano di essere prevalentemente riproduttive, senza generare processi significativi di apprendimento e richiedendo stampe o fotocopie che le famiglie spesso non sono in grado di sopportare.
Il primo obiettivo è promuovere momenti di vicinanza: una telefonata, un messaggio, un piccolo video di saluto da indirizzare collettivamente o individualmente, rispettando le condizioni di ogni bambina e bambino.
In questa fase, importanti alleati saranno i e le rappresentanti di classe, che potranno aiutarci a veicolare messaggi e attività a tutti i bambini e le bambine e restituire un ritorno circa la validità di queste proposte di carattere ludico o esperienziale.
Particolare significato potrà avere, inoltre, la prosecuzione delle audioletture e videoletture da parte delle maestre, magari pensate per età e, in taluni casi, anche veicolate temporaneamente tramite sito web. A questo proposito, ricordiamo che, durante il periodo dell’emergenza sanitaria, diverse case editrici di libri per bambini hanno fornito il consenso alla pubblicazione di questi video/audio autoprodotti, sotto la condizione della loro rimozione, una volta terminata l’emergenza.
La diffusione attraverso sito, infatti, oltre a consentire una migliore fruizione dei contenuti, permette di raggiungere una potenziale utenza maggiore, superando i confini della singola scuola, e contribuendo alla condivisione di tali momenti.
Attività di tipo ludico ed esperienziale, tipo la costruzione di una “scatola” come collezione di oggetti, o percorsi di tipo osservativo, manipolativo o rappresentativo (tipo la realizzazione di disegni, semplici costruzioni, ecc.), possono consentire di dare un significato particolare a queste giornate, creando anche le premesse per la condivisione di queste esperienze e l’attesa per il momento della restituzione in ambito scolastico. La “scatola” rappresenta solo un esempio, un elemento magico, un amplificatore pedagogico, ma che spiana la strada per coltivare anche a distanza il piacere dei bambini per la ricerca, per l’indagine, per la scoperta, per “non perdere quel filo” di ciò che avveniva nella relazione quotidiana.
Potrebbe essere efficace ripensare e tener conto di realizzare percorsi capaci di offrire alle famiglie tracce (fotografiche e narrative) delle esperienze che i bambini stavano vivendo a scuola, in sezione, prima di questo “allontanamento coatto”, per poter riconnettere i ricordi, le emozioni, gli interessi.
In ogni caso, è bene provare personalmente le esperienze che proponiamo, in modo da ricevere prima una restituzione di senso personale e successivamente una rielaborazione sul significato della proposta, all’interno di un percorso il più possibile concreto e/o affondato sulla realtà e sulle emozioni legate al tempo che scorre. Il tutto, senza affanni, dando tempo …al tempo.
Ulteriore momento di vicinanza, ad alto tasso emotivo, potrà essere l’organizzazione periodica di qualche momento in ambiente Meet, dedicato ai genitori, per il quale sia sufficiente disporre del cellulare. Il vedersi e l’ascoltarsi, quindi, come momento per ritrovarsi e sentirsi insieme. Il tutto, naturalmente con la delicatezza del mantenere i contatti, anche telefonici, con chi non potrà essere presente, e con il rispetto a ogni situazione familiare, a volte difficile e a noi non sempre nota.
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6 Scuola primaria
Per la scuola primaria (ma vale anche per i successivi gradi di istruzione), a seconda dell‘età, occorre ricercare un giusto equilibrio tra attività didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi. La proposta delle attività deve consentire agli alunni di operare in autonomia, basandosi innanzitutto sulle proprie competenze e riducendo al massimo oneri o incombenze a carico delle famiglie (impegnate spesso, a loro volta, nel “lavoro agile”) nello svolgimento dei compiti assegnati. Non si tratta, comunque, di nulla di diverso di quanto moltissime maestre e maestri stanno compiendo in queste giornate e stanno postando sul web, con esperienze e materiali che sono di aiuto alla comunità educante e costituiscono un segnale di speranza per il Paese.
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
La scuola primaria, che copre un insieme molto eterogeneo di bisogni, età, condizioni, opportunità, richiede al nostro comprensivo la capacità di variare interventi e azioni in modo diversificato in verticale, ma il più possibile coerente e condiviso in orizzontale, cioè a livello di interclasse.
Nono esiste perciò un protocollo valido per tutti, se non la messa disposizione, come opportunità, di strumenti e ambienti, che andranno declinati tenendo prioritariamente conto delle età, dei percorsi didattici già attivati e delle singole necessità proprie della singola interclasse e classe.
A titolo esemplificativo, la piattaforma Google-suite (oggetto di specifica azione formativa e di supporto da parte dell’animatore digitale) sarà utilizzata in particolare nelle classi quarte e quinte, con modalità simili a quelle viste nel capitolo dedicato alla scuola secondaria. Nelle prime tra classi, invece, potrà essere a disposizione in particolari situazioni: ad esempio, per organizzare “Meet affettivi” di vicinanza, nei quali elementi come la voce o lo sguardo (in caso di video a distanza) costituiscono importanti riferimenti emozionali, in grado di sorreggere motivazione, fiducia e senso di appartenenza. A questo proposito, segnaliamo la preziosità dei messaggi audio, dei piccoli video di saluto e, anche, dei video di presentazione di attività e delle audio/videoletture, nei quale l’elemento umano dà calore e significato alla relazione umana e didattica.
Per evitare usi impropri della piattaforma, agli studenti sono stati inibiti l’uso della mail e la possibilità di convocare riunioni; inoltre, appena la funzione sarà disponibile, verrà implementata la possibilità di bloccare le videoconferenze, una volta terminate.
Per quanto riguarda gli ambienti di apprendimento digitali, potranno essere utilizzati, oltre alla piattaforma di istituto, eventuali ulteriori ambienti già sperimentanti e conosciuti dagli studenti, con particolare riguardo ai bisogni dei bambini con BES, per i quali potranno essere attivati specifici percorsi, sorretti da eventuali nuovi semplici ambienti dedicati.
In particolare in questo ordine di scuola, soprattutto nelle prime classi, occorre prestare particolare attenzione alla quantità di attività proposte e alla loro sostenibilità familiare. A questa età, infatti, il grado di autonomia è limitato ed è spesso indispensabile il supporto delle famiglie anche nelle attività ordinarie, non mediate da device tecnologici.
Va infatti rilevato (e ciò vale anche per i servizi all’infanzia) come i nostri bambini e le nostre bambine patiscano abitudini di vita stravolte e l’assenza della dimensione comunitaria e relazionale del gruppo classe. Anche le più semplici forme di contatto sono da raccomandare vivamente. E ciò riguarda l’intero gruppo classe, la cui dimensione inclusiva va, per quanto possibile mantenuta, anche con riguardo agli alunni con Bisogni educativi speciali. (Nota Miur n. 279 dell’8 marzo 2020)
Elemento orientativo del “fare” ed “essere” scuola nella didattica a distanza è favorire attività didattiche dotate di senso per gli studenti in modo da “curare e, se possibile, ampliare, l’aspetto narrativo dei loro interventi, affinché il dialogo con gli alunni sia davvero un dia-logos come lo intendevano i greci: non una parola che è monopolio di uno solo, ma una parola che acquista il suo significato nell’interazione e nello scambio tra insegnanti e bambini” (Daniela Lucangeli).
Particolari alleati delle azioni didattiche e di vicinanza sono, in particolare nella scuola primaria, i rappresentanti dei genitori e i genitori stessi, con i quali i docenti sono invitati a mantenere e consolidare relazioni di collaborazione, anche al fine di cercare i modi per coinvolgere, con discrezione e ascolto, tutte le famiglie e per calibrare meglio le attività tenendo del contesto.
Lo strumento prioritario di comunicazione resta il registro elettronico, sul quale annotare i compiti e le attività assegnate, avendo cura, in sintonia con il team di classe e con l’interclasse, di garantire equilibrio delle richieste. Eventuali incontro Meet dovranno essere annotati in RE con qualche giorno di anticipo, inserendo il link alla video conferenza.
Per quanto riguarda le azioni inclusive e il ruolo degli insegnanti di sostegno si rimanda alla specifica sezione di questo documento.
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7 Scuola secondaria
Sempre il Dirigente Scolastico, anche attraverso i coordinatori di classe o altre figure di raccordo, è chiamato a promuovere la costante interazione tra i docenti, essenziale per assicurare organicità al lavoro che ciascun docente svolge nei contesti di didattica a distanza e per far sì che i colleghi meno esperti possano sentirsi ed essere supportati e stimolati a procedere in autonomia. È strategico coinvolgere nelle attività di coordinamento anche le figure dell’Animatore Digitale e del Team digitale, per il supporto alle modalità innovative che si vanno a realizzare nell’ambito della didattica a distanza.
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
Nella scuola secondaria, grazie a un supporto continuo offerto dall’animatore e dal team digitale, è stato possibile implementare in pochi giorni la piattaforma Google suite anche per gli studenti di tutte le classi e, parallelamente, è stata realizzata una capillare azione di formazione e di sostegno all’uso da parte dei docenti delle principali applicazioni (videoconferenza Meet; Classroom, Drive e i suoi strumenti).
Accanto alle G-suite sarà possibile usare anche altri ambienti, se già sperimentati in classe e semplici da usare con eccezione per eventuali nuovi ambienti inclusivi, tipo la piattaforma Didalab di Erickson.
Questa nuova modalità didattica, implementata con successo e celerità nella nostra scuola, sarà applicata con tempi distesi e svincolati dalla mera acquisizione di contenuti. Scopo della scuola, in seguito alle Indicazioni Nazionali del 2012, è perseguire l’acquisizione di competenze che, sebbene condizionate dai contenuti, non si esauriscono con essi.
Per la scuola secondaria di primo e di secondo grado il raccordo tra le proposte didattiche dei diversi docenti del Consiglio di Classe è necessario per evitare un peso eccessivo dell’impegno on line, magari alternando la partecipazione in tempo reale in aule virtuali con la fruizione autonoma in differita di contenuti per l’approfondimento e lo svolgimento di attività di studio.
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
Elemento centrale nella costruzione degli ambienti di apprendimento, secondo anche quanto indicato dalla nota ministeriale, sarà perciò la “misura” delle proposte, condivisa all’interno dei consigli di classe, in modo da ricercare il giusto equilibrio delle richieste e perseguire l’obiettivo prioritario della loro sostenibilità, precondizione per il benessere dello studente e per l’acquisizione di qualsiasi apprendimento significativo.
7.1 Uso delle Google-suite
La didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discenti, attraverso i quali l’insegnante possa restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia, utile anche per accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati, anche nel confronto con le modalità di fruizione degli strumenti e dei contenuti digitali – quindi di apprendimento – degli studenti, che già in queste settimane ha offerto soluzioni, aiuto, materiali. È ovviamente da privilegiare, per quanto possibile, la modalità in “classe virtuale”.
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
7.1.1 Meet
Gli incontri in Meet si svolgeranno in fascia mattutina fra le 9:00 e le 12:00, o pomeridiana fra le 14:00 e le 17:00 in base alla disponibilità data dai docenti e alla necessità di evitare blocchi troppo lunghi di partecipazione degli studenti. A questo proposito, si consiglia di non superare i tre incontri quotidiani per classe e di lasciare, in caso di due videoconferenze successive, un intervallo di dieci minuti di stacco dal videoterminale.
L’incontro Meet non dovrà essere di natura frontale, ma, ancor più rispetto a una “lezione” tradizionale dovrà privilegiare la partecipazione attiva degli studenti, anche attraverso la valorizzazione dell’elemento motivazionale e comunitario.
Per evitare usi impropri della piattaforma, agli studenti sono stati inibita l’uso della mail e la possibilità di convocare riunioni; inoltre, appena la funzione sarà disponibile, verrà implementata la possibilità di bloccare le videoconferenze, una volta terminate.
Il docente durante la propria videolezione avrà cura di annotare assenze e ritardi che, tuttavia, non saranno registrati sul registro di classe, ma con lo scopo di poter in seguito intervenire sugli assenti per sollecitarne la partecipazione. I docenti sono tenuti ad assicurarsi che la videoconferenza sia accessibile a tutti gli alunni.
Malgrado sia sufficiente disporre di un cellulare o un tablet per partecipare alle videoconferenze, consigliamo, se disponibile, di utilizzare un computer (desktop o note/netbook) così da poter disporre in modo semplice di tutte le funzionalità. Trattandosi di momento didattico, è auspicabile che lo studente possa fruire del Meet in autonomia con l’ausilio di cuffie e microfono in modo da non ricevere sollecitazioni o disturbi dall’ambiente circostante..
7.1.2 Classroom
L’applicazione Classroom, integrato con gli strumenti Drive, sarà l’ambiente privilegiato per l’assegnazione, la cura e la restituzione dei compiti e delle attività assegnate agli studenti.
I compiti assegnati saranno misurati senza eccedere così da consentirne a tutti lo svolgimento autonomo ed evitare sovraccarico cognitivo e uso troppo intensivo delle tecnologie. Tra di queste, pur nel rispetto delle specificità disciplinari, si segnalano:
- diari di bordo/autobiografie cognitive dello studente;
- esperienze di rielaborazione personale sui temi educativi da trattare (sulla base di letture, materiali, film, video, …) invitandolo eventualmente a documentarsi di persona e relazionare;
- attività di tipo espressivo;
- compiti di realtà proposti tenendo conto del grado di autonomia di ogni singolo studente;
I docenti si occuperanno di fornire, in tempi congrui e tenendo conto del calendario delle videoconferenze, una restituzione delle attività svolte, attivando forme di valutazione formativa (vedi capitolo dedicato alla valutazione).
Per le discipline che utilizzano la piattaforma Meet, con integrazione con Classroom, riteniamo opportuno lasciare uno spazio specifico nel Meet successivo per il confronto e la restituzione sulle attività e i compiti svolti. In caso, invece, di richiesta di attività più elaborate, meglio lasciare un lasso di tempo maggiore. Naturalmente le scelte didattiche possono cambiare a seconda della disciplina e della necessità di calibrare in modo sostenibile la quantità dei compiti e delle attività proposte.
La referente della secondaria si occuperà di integrare, in caso di modifiche, il calendario dei Meet, in modo che gli studenti siano informati per tempo e sia favorita l’organizzazione familiare nell’uso dei device disponibili.
7.2 Uso Registro elettronico: procedure
- Pubblicazione Link Meet su RE (procedura): Posizionarsi su Argomenti della lezione di e incollare il link, possibilmente anche con l’orario dell’incontro
- Pubblicazione orario di classe da parte del coordinatore (procedura): Aprire il RE, selezionare classe-materia, aprire materiale didattico, generare nuova cartella con nome: orario incontri Meet, incollare l’orario, ricordando gli studenti che troveranno il link per collegarsi su RE, aprire condivisione classe, Condivisa con i miei alunni delle classi, Seleziono la classe, Salva
- Compiti: su RE nella sezione Compiti assegnati
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8 Percorsi inclusivi
Obiettivo prioritario nella promozione di azioni a distanza e di vicinanza è non lasciare indietro nessuno e, nel contempo, attivare, quando e se possibile, momenti e attività significative, legati ai piani individualizzati e personalizzati.
Cruciale è l’apporto della funzione strumentale per l’inclusione, punto di riferimento per tutti gli insegnanti e in grado di indirizzare azioni consapevoli e mirate.
Tra questi, oltre alla proposta di momenti di confronto dedicati agli insegnanti di sostegno su piattaforma Meet, verranno mantenuti e consolidati contatti con i CTS territoriali, che “in collaborazione con la Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico, gestiscono l’assegnazione di ausili e sussidi didattici destinati ad alunni e studenti con disabilità, ai sensi dell’art. 7, co.3 del D.Lgs. 63/2017” (Nota n. 833 del 17 marzo2020).
Desideriamo inoltre sottolineare come l’attività dell’insegnante di sostegno, oltre a essere volta a supportare alunni e alunne con disabilità, eventualmente anche con software e proposte personalizzate e mirate, è importante risorsa umana della sezione/team di classe/consiglio di classe, e, pertanto, si interfaccia con i docenti di sezione/classe, partecipa a eventuali incontri Meet e, quando necessario, segue gli studenti in piccolo gruppo, offrendo consulenza anche in modalità di sportello nella secondaria. Simmetricamente il docente di sezione/classe dovrà adottare strategie inclusive adatte a tutti i propri studenti, calibrando in modo opportuno, e in sintonia con piani individualizzati e personalizzati, le proposte didattiche.
Un ulteriore elemento importante è la disponibilità del docente di sostegno nel prendersi cura, in accordo con i docenti di classe, degli studenti e delle studentesse che al momento sembrano poco raggiungibili, nel tentativo di riprendere, con cautela e vicinanza, i contatti, anche telefonici e intercettare eventuali necessità.
Per quanto riguarda, in particolare, gli studenti stranieri che necessitano di alfabetizzazione, la scuola si sta attivando per promuovere percorsi di mediazione e facilitazione linguistica e culturale.
Riportiamo, ora, alcune indicazioni tratte dalla nota ministeriale, suddivise tra le varie tipologie di BES.
8.1 Alunni con disabilità
Per quanto riguarda gli alunni con disabilità, il punto di riferimento rimane il Piano educativo individualizzato. La sospensione dell’attività didattica non deve interrompere, per quanto possibile, il processo di inclusione.
Come indicazione di massima, si ritiene di dover suggerire ai docenti di sostegno di mantenere l’interazione a distanza con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari o, ove non sia possibile, con la famiglia dell’alunno stesso, mettendo a punto materiale personalizzato da far fruire con modalità specifiche di didattica a distanza concordate con la famiglia medesima, nonché di monitorare, attraverso feedback periodici, lo stato di realizzazione del PEI.
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
Nostro sforzo sarà di definire un linguaggio e un insieme di strategie comuni tra i diversi attori coinvolti, in modo da dare coerenza alla nostra azione.
Si renderà inoltre necessario definire poche, ma ben precisate, aree su cui continuare a lavorare per il raggiungimento degli obiettivi a medio termine.
Fondamentale sarà la co-progettazione di team con l’insegnante di sostegno e l’educatore, che dovranno intervenire in modo integrato sul lavoro settimanale.
8.2 Alunni con DSA
Occorre rammentare la necessità, anche nella didattica a distanza, di prevedere l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi, i quali possono consistere, a puro titolo esemplificativo e non esaustivo, nell’utilizzo di software di sintesi vocale che trasformino compiti di lettura in compiti di ascolto, libri o vocabolari digitali, mappe concettuali.
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
A questo proposito, in questa fase transitoria, i docenti potranno utilizzare come risorsa aggiuntiva, ad uso gratuito, la piattaforma Dida-labs e tenere conto delle proposte fornite da AID; Associazione Italiana Dislessia, alla luce anche del duplice percorso formativo di Dislessia Amica.
Negli interventi e nelle attività si sottolinea la necessità di continuare a utilizzare gli strumenti compensativi e dispensativi indicati nel PDP.
8.3 Alunni con bisogni educativi specifici non certificati
Per gli alunni con BES non certificati, che si trovino in difficoltà linguistica e/o socio economica, il Dirigente scolastico, in caso di necessità da parte dello studente di strumentazione tecnologica, attiva le procedure per assegnare, in comodato d’uso, eventuali devices presenti nella dotazione scolastica oppure, in alternativa, richiede appositi sussidi didattici attraverso il canale di comunicazione attivato nel portale ministeriale “Nuovo Coronavirus” alla URL https://www.istruzione.it/coronavirus/index.htm
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
Per quanto riguarda gli alunni con BES non certificati, si rende necessario fare rete con le famiglie, il territorio e i vari servizi, partendo con le collaborazioni già avviate.
Un appunto da link suggerito da USR Lombardia: Il grande portale della lingua italiana (link al portale Rai) Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana
8.4 Alunni ricoverati presso le strutture ospedaliere o in cura presso la propria abitazione
In considerazione della sospensione dell’attività didattica in presenza su tutto il territorio nazionale, nonché dei progetti di istruzione domiciliare e del servizio di scuola in ospedale, si segnala che, per tali alunni, l’attivazione delle procedure per effettuare didattica a distanza risulta necessaria soprattutto al fine di mitigare lo stato di isolamento sociale connesso alla specifica situazione.
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
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9 Valutazione e dintorni
(…) è altrettanto necessario che si proceda ad attività di valutazione costanti, secondo i principi di tempestività e trasparenza che, ai sensi della normativa vigente, ma più ancora del buon senso didattico, debbono informare qualsiasi attività di valutazione. Se l’alunno non è subito informato che ha sbagliato, cosa ha sbagliato e perché ha sbagliato, la valutazione si trasforma in un rito sanzionatorio, che nulla ha a che fare con la didattica, qualsiasi sia la forma nella quale è esercitata. Ma la valutazione ha sempre anche un ruolo di valorizzazione, di indicazione di procedere con approfondimenti, con recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione che responsabilizza gli allievi, a maggior ragione in una situazione come questa.
(Nota Ministero dell’Istruzione n. 388 del 17 marzo 2020)
La questione della valutazione è questione assai delicata e potrebbe richiedere un documento a parte, in via di definizione da parte della scuola.
Per il momento, riteniamo opportuno sottolineare come non sia possibile riprodurre tempi, modalità e approcci tipici dell’attività in presenza.
Le variabili in gioco sono tante e nuove, compresa la necessità di seguire l’obiettivo primario: essere vicini ai percorsi di crescita e di apprendimento dei nostri studenti, avendo consapevolezza della diversità di opportunità, strumenti, tempo e situazione familiare.
Questo tempo sembra offrici, allora, l’occasione per sperimentare modalità di valutazione formativa, senza voti numerici, ma con la componente motivazionale dell’incoraggiamento e con la necessaria attenzione alla personalizzazione della comunicazione. Ogni studente e ogni studentessa ha il diritto di avere riscontro sulle attività svolte, in modo da coglierne la finalizzazione e ricevere supporto, a partire dall’aspetto generativo dell’errore o del dubbio.
Particolarmente prezioso potrà essere il tenere traccia di questi percorsi, legandoli il più possibile alle competenze (il documento sulla certificazione delle competenze può costituire valido alleato) e aprendosi ai processi di autovalutazione dello studente e di autobiografia cognitiva, così come già previsto nel nostro Ptof.
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10 Questioni di privacy
In questo documento ci limitiamo ad accennare alcune cautele nell’uso delle piattaforme. Come indicato dal ministero, salvo alcune eventuali integrazioni legate alle politiche di privacy contenute nei contratti d’uso di specifici prodotti (es. G-suite), con la liberatoria di inizio anno le famiglie hanno acconsentito l’uso di piattaforme e ambienti ad uso didattico, quando autorizzati dalla scuola.
Per quanto riguarda l’uso delle immagini di bambine/i e ragazzi/e, fisse e in movimento, desideriamo tuttavia ricordare il divieto di veicolare le stesse in ambienti social o esterni alla scuola (vedi, a questo proposito, La scuola a prova di privacy – pdf, 3 MB).
Come scelta interna, tuttavia, non pubblichiamo sul sito immagini di studenti in primo piano o con volto riconoscibile, sebbene l’informativa ne permetta la pubblicazione in situazione didattica e per un periodo di tempo limitato. Analoga cautela va posta in casi di utilizzo di ambienti web pubblici, tipo padlet.
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11 Il ruolo dei rappresentanti di classe e dei genitori
Nella nostra scuola, e in particolare in questa occasione, cruciale risulta il ruolo dei e delle rappresentanti di sezione e di classe, vero ponte virtuoso nelle comunicazioni scuola-famiglia. Punti di approdo e di rilancio delle comunicazioni istituzionali relative alla riorganizzazione del servizio, sono essenziali nell’aiuto a mantenere viva la relazione tra le famiglie della stessa classe e della stessa sezione, cercando di intercettare, con delicatezza e discrezione, i bisogni di tutte le famiglie, con particolare riguardo nei confronti delle situazioni più fragili o con meno opportunità.
Particolarmente positiva è stata l’organizzazione di alcuni Meet di confronto: oltre a essere momento di verifica e di feedback, sono stati occasioni importanti per rinsaldare il senso di appartenenza alla comunità scolastica e consolidare il clima di reciproca vicinanza e fiducia, uno degli aspetti cardine della nostra Carta dei valori. Questi momenti saranno periodicamente organizzati.
Ai rappresentanti dei genitori e ai genitori va perciò il ringraziamento di tutta la nostra comunità scolastica, anche per la disponibilità mostrata nell’accompagnare con cura e attenzione i propri figli e le proprie figlie in questo cammino lontano dagli edifici scolastici.
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12 Occasioni di condivisione
Questi tempi di lavoro e di relazioni lontani dalla presenza possono costituire occasione per ripensare al proprio modo di fare scuola e di essere persone di scuola.
Innumerevoli possono essere le occasioni di (auto)formazione e di relazione con altri insegnanti. Fioccano proposte commerciali, gratuite per un certo lasso di tempo, webinar, gruppi social di mutuo aiuto, condivisione di esperienze varie.
Non è facile orientarsi in un universo così popolato di proposte.
Negli scelta di applicazioni e ambienti digitali il consiglio è di attenersi alle indicazioni contenute in questo documento, senza però dimenticare l’opportunità di conoscere altre esperienze e di sondare altre opportunità, che, al di là del momento emergenziale, possano poi accompagnarci una volta tornati a scuola.
A questo proposito, è importante avere consapevolezza che proposte commerciali, date in uso gratuito temporale, rischiano di perdere di continuità; meglio, se possibile, orientarsi su ambienti e soluzioni open source, che si basino su una forte comunità di supporto e consentano un successivo uso in classe senza oneri e con il valore aggiunto di gruppi di insegnanti di mutuo aiuto.
In rete, e in particolare sui social, sono molto attivi insegnanti e gruppi di insegnanti che rendono disponibili tutorial sull’uso di diversi strumenti. Può essere utile frequentare tali spazi, soprattutto quando, lontani da ogni forma di vetrina autocelebrativa, possano costituire interessanti spunti didattici, da riprendere con spirito critico e da adattare, personalizzandoli, al nostro contesto.
Il movimento del ricevere, tuttavia, richiede, per simmetria e senso etico, il movimento del dare.
È perciò auspicabile che anche ciascuno di noi si renda partecipe contribuendo alla crescita della comunità professionale, sia al di fuori della scuola, sia internamente alla scuola. A questo proposito, sono incoraggiati momenti di condivisione tra consigli di classe, dipartimenti, interclassi, sezioni e plessi. Inoltre, riteniamo opportuno la condivisione di spunti didattici attraverso il sito scolastico, in modo pubblico: non come autoattribuzione di merito, ma, piuttosto, come contributo alla intera comunità scolastica, che si esprime in uno specifico contesto territoriale, ma vive della contaminazione positiva tra territori diversi.
Un modo efficace per favorire il ricircolo e il riuso di idee, tutorial o documenti è diffonderli con una licenza che ne consenta la diffusione senza problemi sul diritto d’autore. A questo proposito, il ministero, nel PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale), ha incoraggiato le scuole e gli insegnanti a utilizzare le OER (Risorse Educative Aperte): questo documento nella prima pagina, riporta la licenza Creative Commons by, che consente a ogni opera e produzione di essere riutilizzata liberamente, a fronte della sola attribuzione.
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13 Idee di vicinanza
Per dare concretezza ad alcune azioni di vicinanza, abbiamo inserito nel sito scolastico un’apposita sezione, denominata, appunto “Idee di vicinanza”, con l’intenzione di essere punto di riferimento e di approdo per alcune iniziative nate dal binomio distanza-vicinanza.
All’interno della sezione, in divenire, sono al momento presenti le sottopagine:
- risorse per la didattica a distanza con una rassegna ragionata degli spazi dedicati alla didattica a distanza, a partire dalla sezione apposita creata dal Miur, e con sviluppo di risorse e guide a cura del nostro team digitale;
- alcuni spunti a supporto della didattica della vicinanza;
- Inclusione&vicinanza: in questa sezione, riporteremo, risorse, azioni, indicazioni perché, malgrado la distanza ci si muova per promuovere vicinanza per tutti.
- alcuni esempi di vicinanza nella nostra scuola dell’infanzia (presto, in considerazione anche di quanto descritto nel punto 12, aperta anche a contributi degli altri ordini)
- come segno di bellezza distribuita, la sezione una poesia al giorno, che ospita quotidianamente una poesia attraverso segnalazione;
- Coloravirus, insieme con i tre comprensivi di Corsico, con l’invito a bambine/i e ragazze/i di disegnare arcobaleni di speranza;
- la fiaccolata virtuale del 23 marzo, condivisa con tutte le scuole di Corsico e oltre altre 600 scuole italiane, con l’invito di esporre un lumino sulla finestra di casa;
- #adottaunostudente: se nel vostro palazzo o in una casa adiacente alla vostra abitazione c’è uno studente che ha problemi di connessione, condividete con lui il wi-fi domestico
- La spesa sospesa e SOS device, iniziativa dei volontari della Parrocchia di Sant’Antonio, a vantaggio delle famiglie di Corsico.
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14. Device in comodato
La nota del Miur n. 562 del 28 marzo 2020 prevede la possibilità di mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, dispositivi digitali individuali per la migliore e più efficace fruizione delle piattaforme per l’apprendimento a distanza.
(Circolare interna n. 89 dell’8 aprile 2020)
La scuola ha messo a disposizione, in comodato d’uso, fino al termine dell’anno scolastico, 20 notebook e un Chromebook per gli studenti della scuola secondaria.
Inoltre, utilizzando i fondi previsti dalla nota Miur n. 6562 del 28 marzo, ha acquistato 32 altri notebook 14” e 13 tablet, che saranno dati in comodato d’uso ad altrettante famiglie della scuola primaria e secondaria.
Questa operazione, alle quali si potranno aggiungere ulteriori iniziative di volontari e nell’ambito del progetto In&Out, rivolto alla scuola secondaria, consentiranno a oltre una settantina di famiglie di accedere agli ambienti e alle piattaforme digitali in modo assistito.
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15. Un assistente tecnico per le scuole di Corsico e Cesano
Gentili famiglie, docenti e personale tutto,
siamo felici di informarvi che dalla scorsa settimana e fino alla conclusione dell’anno scolastico è in servizio da noi la nuova figura di assistente tecnico con il compito di fornire un supporto tecnico alle esigenze delle istituzioni scolastiche del primo ciclo nella gestione della didattica a distanza.
Vi invitiamo, pertanto, a servirvi di questo aiuto, particolarmente prezioso in questo difficile periodo, senza timori: l’assistente tecnico vi guiderà nella risoluzione dei problemi mettendosi al vostro servizio, in collegamento con le nostre scuole. […]
A partire dal compito assegnato “svolgere attività di consulenza e supporto tecnico per l’utilizzo delle piattaforme per lo svolgimento dell’attività didattica in modalità telematica da fornire agli insegnanti e alle famiglie”, abbiamo individuato come compiti specifici:
- fornire supporto tecnico a famiglie e insegnanti all’uso delle piattaforme e degli ambienti online di apprendimento nell’ambito della didattica a distanza
- fornire supporto tecnico agli insegnanti nella preparazione dei materiali didattici
- fornire supporto tecnico alle famiglie nella gestione del registro elettronico e conseguente azione di consulenza alla segreteria nell’uso e gestione di software di comunicazione scuola-famiglia
- prevedere un momento settimanale comune di contatto con dirigenti e animatori digitali delle cinque scuole
- redigere settimanalmente un report/relazione sulle richieste ricevute, in modo da predisporre e aggiornare periodicamente un sistema di FAQ (Frequently Asked Questions, cioè una raccolta dell’insieme di domande, e relative risposte, rivolte con maggior frequenza).
(Circolare congiunta n. 94 del 26 aprile 2020)
L’assistente tecnico da lunedì 27 aprile fino alla fine dell’anno scolastico coadiuverà, pertanto, le azioni di vicinanza sull’uso del digitale del Copernico, scuola polo individuata dall’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, e degli altri comprensivi di Corsico e Cesano Maderno, al fine di accompagnare le famiglie e il personale scolastico in questo delicato momento di immersione nel digitale. Nell’appendice saranno precisati tempi e modi del servizio.
Come ICS Copernico, inoltre, ci potremo avvalere di due ulteriori supporti:
- le risorse interne al progetto In&Out rivolto alle classi seconde della secondaria (comodato di tablet, azioni di mediazione e alfabetizzazione linguistica);
- i volontari della Parrocchia di sant’Antonio (SOS digitale di consulenza sulla didattica a distanza; PC e tablet in comodato d’uso), servizio rivolto a tutte le scuole di Corsico.
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16. Appendice. La Dad nella scuola dell’infanzia
Questo capitolo riprende e amplifica il capitolo 5, dedicato alla scuola dell’infanzia.
Progettazione attività
In questa fase, intendiamo:
- confermare la proposta di attività a sfondo culturale-esplorativo: storie, favole, proposta di semplici attività con materiale facilmente reperibile nelle case, inviti a esplorare l’ambiente domestico, il cielo, inviti a manipolare materiali, ecc…
- scoprire nuove ed individuali strategie per mantenere il filo con le quelle famiglie più in difficoltà ad interagire nelle restituzioni o nell’affiancare i loro bambini alla conduzione dei giochi/attività proposte: la nostra attenzione, in questo caso, si fa ancora più delicata nell’individuare se sussiste un modo per coinvolgerle e farle sentire parte delle azioni di vicinanza.
- favorire la condivisione e la circolazione delle restituzioni raccolte, invitando il bambino ad interagire con i suoi compagni mettendosi in gioco. Tutto ciò rappresenterebbe, soprattutto per i bambini di 5 anni, un percorso possibile all’acquisizione di competenze quali la maturazione della propria identità e la fiducia in se stessi, con il valore aggiunto che il sapere di uno può diventare da stimolo per l’altro
Per i bambini di 5 anni abbiamo definito due percorsi operativi di accompagnamento emotivo al passaggio e al loro percorso di crescita:
- semplici azioni (raccolta di domande, curiosità, aspettative, …) che verranno rivolte ai bambini delle quattro prime della nostra scuola primaria (probabilmente in modalità asincrona)
- la conduzione di meet sincroni a piccoli gruppi (6/7), dedicati esclusivamente ai bambini di 5 anni, in modo da poterli accompagnare, tramite storie mirate, dialoghi e semplici attività, a una sorta di “passaggio esplorato”, come percorso emotivo che li conduca alla consapevolezza della loro crescita.
Inoltre, verranno proposte alcune attività didattiche di continuità, che saranno riprese dalle maestre delle prossime classi prime nella fase di rientro a scuola.
Incontri meet con famiglie
Considerata la positività dell’esperienza maturata, verranno organizzati ulteriori incontri con le famiglie, iniziando da quelle dei bambini e delle bambine di 5 anni, tramite la piattaforma Google Meet. Gli incontri sono finalizzati a supportare le famiglie attraverso azioni di ascolto, di rassicurazione. Inoltre, potranno essere occasione anche per la predisposizione di qualche materiale o azione di appoggio, in grado di condividere l’importanza del loro ruolo di adulti educatori/formatori coadiuvanti delle azioni scolastico-formative proposte.
Nella consapevolezza che i bambini stiano comunque vivendo esperienze di crescita e maturazione, la descrizione delle intenzionalità pedagogiche con le famiglie sulla didattica a distanza potrebbe aiutarci a sostenere una reale alleanza scuola-famiglia. Un esempio di esplicitazione potrebbe essere la descrizione e il valore di un piccolo setting casalingo: ci sono dei gesti svolti quotidianamente dagli adulti che incuriosiscono i bambini e che li spingono a volerli riprodurre. Esempio sono le attività di vita pratica, semplici gesti, come apparecchiare, cucinare con un genitore, aiutarlo in faccende domestiche arricchisce il bambino e lo induce ad acquisire importanti competenze in ordine all’autonomia. Significa dare implicitamente fiducia nel bambino: aiutarlo a trovare spazio per concentrarsi, per svolgere un lavoro che per lui è dotato di senso e che lo rende protagonista all’interno della sua famiglia. Un invito a fare da sè.
Azioni di sostegno all’interno della scuola
Fondamentale rimane il confronto e la riflessione condivisa dalle maestre dell’infanzia con le figure di sistema: la funzione strumentale e le colleghe specializzate nella formazione sulla disabilità ne fanno parte. Anche le riflessioni scaturite dalla fruizione di webinar (fruibili in modo gratuito in questo periodo), rappresentano delle opportunità per perseguire e costruire percorsi sensati in questa nuova modalità priva di un vero e proprio contatto fisico e di relazione.
L’obiettivo è non lasciare indietro nessuno, ma, anzi, adoperarsi per intervenire in modo personalizzato e individualizzato, anche con il supporto delle educatrici.
Principali ambienti utilizzati
Google Meet: meet affettivi e di supporto con le famiglie (circa 1 alla settimana per sezione); meet specifici per le azioni di continuità rivolte ai bambini di 5 anni.
Progressiva introduzione di meet a piccolo gruppo
Obiettivo: sostenere la vicinanza con le famiglie e i bambini, favorendo un ambiente sereno, nel quale l’attenzione possa essere rivolta ai bisogni dei singoli bambini e alla necessità di favorire loro una restituzione di attenzione e cura, che si perderebbe nel gruppo numeroso.
Padlet o Drive: come raccolta ragionata di proposte, spunti, link.
Obiettivo: facilitare il reperimento delle proposte in una lavagna, o archivio organizzato, di plesso, in grado di favorire il senso di appartenenza. Questo spazio è gestito in modo unilaterale dalla scuola alla famiglia.
WhatsApp, telefono: sistema di comunicazione con le rappresentanti come rinforzo all’informazione sulle attività proposte. Nei casi difficoltà di uso dello strumento digitale, si userà il telefono, strumento caldo per eccellenza e in grado di individualizzare la relazione
Classroom: ambiente in grado di aiutare a organizzare le attività, migliorare la collaborazione e promuovere una comunicazione più efficiente. Prevediamo, nel mese di maggio, una fase di test su base volontaria, in modo da valutare una sua eventuale implementazione nel futuro, in appoggio al registro elettronico, anche per l’infanzia.
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17. Appendice. La Dad nella scuola primaria
Questo capitolo riprende e amplifica il capitolo 6, dedicato alla scuola primaria.
Nella scuola primaria, completato il percorso di formazione sugli ambienti digitali, prevediamo la progressiva implementazione di meet didattici in tutte le interclassi, che si affiancheranno, nelle classi iniziali, a momenti di incontro più dedicati al rafforzamento dell’identità di classe. Entro fine aprile – inizio maggio è prevista la consegna di una quarantina di dispositivi digitali (notebook o tablet) ad altrettante famiglie in modo da consentire a tutti la fruizione dei vari ambienti della didattica a distanza. Questo permetterà un’organizzazione ancora più mirata, nel rispetto delle esigenze dei bambini, della loro età e del cammino didattico finora intrapreso. Rispetto alla secondaria, i meet didattici saranno più limitati come numero (circa 4-5 incontri alla settimana) e come modalità: in diversi casi saranno rivolti a un numero ristretto di studenti, in modo da garantire una maggiore efficacia e favorire la partecipazione attiva di ogni studente. Gli incontri sincroni si volgeranno di norma dal lunedì al venerdì con orario compreso tra le 9:00 e le 17:00.
Ricordando che anche la didattica a distanza, che peraltro si compone di diversi strumenti, soprattutto nella scuola primaria, richiede una personalizzazione degli interventi e della gestione, non riteniamo efficace prevedere una struttura rigida e uguale per tutti, ma piuttosto alcuni riferimenti comuni, all’interno dei quali ogni interclasse e, in parte, ogni classe, troverà gli strumenti maggiormente compatibili con i percorsi didattici consolidati. Le soluzioni, adottate, pertanto si adattano al contesto di riferimento.
Gli insegnanti di sostegno, inoltre, proseguiranno negli interventi individualizzati, a seconda dei bisogni specifici degli alunni: in taluni casi si tratta di organizzare alcuni meet aggiuntivi sincroni individuali o a piccoli gruppi, in altri si rende necessaria un’azione con mezzi più tradizionali, tipo il telefono, anche con l’ausilio degli educatori.
Principali ambienti utilizzati
- Meet per i meet didattici in sincronia e per lo sportello di aiuto e sostegno (circa 4-5h alla settimana, suddivise tra italiano, matematica, inglese ed eventuali materie di studio, per studente): tutte le classi;
- Classroom come piattaforma per la gestione, la raccolta e la restituzione e il feedback sulle attività assegnate: classi prime, terze, quarte e quinte;
- Drive, sia come ambiente integrato a Classroom sia come app indipendente per gestire documenti, presentazioni e test di verifica: tutte le classi;
- Il registro elettronico, come luogo privilegiato per lasciare traccia delle attività e come luogo di raccolta di scadenze e link dei meet Nelle classi seconde, nelle quali, l’esperienza pregressa consiglia maggiore gradualità, il registro elettronico assorbe l’intera comunicazione didattica. Nella classe quarta del plesso Curiel la comunicazione didattica è veicolata attraverso WhatsApp.
Nelle classi prime del plesso Curiel si è sperimentato, con buoni risultati, l’uso di Facebook, come strumento di comunicazione privilegiato.
Segue ora un dettaglio suddiviso per interclasse, che di differenzia a seconda delle età degli alunni e dell’adattabilità degli ambienti al contesto d’uso.
Classi prime
Le classi prime stanno utilizzando Meet per organizzare degli incontri di saluto con la classe, raccontarsi le cose belle accadute durante la settimana o per la lettura di alcune favole con il coinvolgimento anche delle famiglie.
Da fine aprile sono previsti incontri con i bambini a piccoli gruppi, attraverso Meet, mantenendo, nei limiti del possibile, un incontro periodico con l’intero gruppo classe. Ogni incontro avrà la durata di un’ora circa e sono previsti, per ogni bambino, due incontri a settimana: uno con l’insegnante di Italiano e uno con l’insegnante di Matematica.
Per organizzare la divisione e la gestione dei gruppi, sentite le famiglie, saranno definiti orari per permettere a tutti di partecipare, anche a chi ha fratelli maggiori che seguono già altri incontri sincroni in orario scolastico, tenendo presentie la divisione dei bambini, le esigenze didattiche dei docenti e quelle orarie di tutti.
Classi seconde
Sono previsti meet didattici con gli alunni divisi in 2/3 piccoli gruppi a seconda delle necessità per assicurare un lavoro più personalizzato, in modo da garantire adeguata partecipazione a tutti e in vista di una valutazione formativa più rispondente ai bisogni e ai profili reali di ogni studente.
Per quanto riguarda la comunicazione dei compiti e delle attività, l’interclasse, considerato il passaggio da WhatsApp al registro elettronico, continuerà per il momento a privilegiare il caricamento nella sezione “materiale didattico” del registro elettronico, integrato con l’utilizzo di Google Moduli.
Classi terze
Tutte le classi terze utilizzeranno Google Meet per la realizzazione di meet didattici (da 4 a 5 incontri settimanali, suddivise tra Italiano, Matematica e Inglese), privilegiando la suddivisione in piccoli gruppi, soprattutto in Italiano e Matematica.
Considerate le esperienze pregresse e la necessità di consolidare alcune modalità comunicative, la comunicazione e relazione didattica di compiti e attività avverrà secondo gli strumenti più adatti al contesto classe: registro elettronico, Classroom, padlet.
Classi quarte
Tutte le classi quarte continueranno a utilizzare Google Meet per la realizzazione di meet didattici, con un leggero aumento in alcune sezioni. In totale si prevedono circa 2 ore di Italiano, 2 di Matematica e 1 di Inglese per studente, con possibile suddivisione in piccoli gruppi.
Per quanto riguarda compiti e attività asincrone, le classi del plesso Copernico proseguiranno ad utilizzare gli strumenti offerti da Google Suite: moduli, quiz, documenti con relativi allegati (video, giochini).
La classe quarta del plesso Curiel, oltre all’utilizzo di Meet, concordato anche come orario con le famiglie gestiscono, su richiesta dei genitori, la comunicazione didattica su compiti e attività attraverso Whatsapp.
Classi quinte
Le classi quinte utilizzeranno Google Meet per la realizzazione di meet didattici (da 4 a 5 incontri settimanali, suddivisi tra Italiano, Matematica e Inglese), privilegiando la suddivisione in piccoli gruppi di 8-9 bambini, soprattutto in Italiano e Matematica.
La piattaforma didattica per la comunicazione su compiti e attività è Classroom, insieme con gli altri strumenti della G-suite: moduli a quiz, presentazioni, mappe, integrate con audio lezioni e videolezioni registrate.
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18. Appendice. La Dad nella scuola secondaria
Questo capitolo riprende e amplifica il capitolo 7, dedicato alla scuola secondaria.
Rispetto a fine marzo, gli strumenti della G-suite sembrano collaudati: la presenza e la partecipazione degli studenti è in crescita e l’avvenuta distribuzione dei device agli studenti che ne avevamo bisogno garantisce maggiori opportunità di presenza ai meet e maggiore facilità nello svolgere le attività proposte in asincrono.
Gradualmente, ma repentinamente, tutte le classi si sono orientate nell’uso degli ambienti della G-suite. In particolare:
- Meet per i meet didattici in sincronia, per lo sportello di aiuto e sostegno e per le attività integrative (circa 15h alla settimana per studente, con possibili incrementi in caso di bisogno);
- Classroom come piattaforma per la gestione, la raccolta e la restituzione e il feedback sulle attività assegnate;
- Drive, sia come ambiente integrato a Classroom sia come app indipendente per gestire documenti, presentazioni e test di verifica
- Il registro elettronico, come luogo privilegiato per lasciare traccia delle attività e come luogo di raccolta di scadenze e link dei meet
Per quanto riguarda i meet, l’attuale organizzazione presenta un lieve aumento settimanale dovuto all’inserimento di meet di 30’ di educazione fisica e di arte della durata di 30’, la presenza di incontri di Clil e potenziamento dello studio della lingua inglese. Riportiamo, alla pagina seguente, il calendario aggiornato al 20 aprile.
Confermate le attività di sportello compiti, particolarmente indirizzate agli studenti con BES. A questo proposito, proseguirà l’attività di accostamento alle famiglie.
Per quanto riguarda la valutazione, entro fine aprile-inizio maggio verrà pubblicato un documento apposito che, facendo tesoro delle esperienze di valutazione formativa finora utilizzate, riporterà le modalità di valutazione adottate dalla scuola, nel rispetto e in attesa delle indicazioni ministeriali e delle note relative alla conclusione dell’anno scolastico e dell’ordinanza sull’esame di stato.
Orario Meet didattici secondaria
A causa della vastità della tabella, si rimanda al contenuto presente nel documento pdf.
Qui viene temporaneamente riportato l’immagine dell’orario dei meet didattici della secondaria, in attesa di una riscrittura maggiormente attenta all’accessibilità alla risorsa da parte dei lettori nonvedenti, con i quali ci scusiamo.
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9. Appendice. FAQ
Di seguito vengono riportate alcune prime riposte a domande, dubbi, pensieri raccolti in questo periodo di prima sperimentazione della didattica a distanza e della vicinanza.
Perché il documento fa riferimento a meet didattici e non a lezioni online?
Riteniamo, per quanto può valere un’espressione linguistica in un terreno per noi nuovo, che parlare di lezioni online possa essere fuorviante. A distanza è impossibile riprodurre il setting, le relazioni, il controllo ambientale propri della relazione didattica in presenza.
Si tratta pertanto di un possibile approccio didattico, mediato dalla tecnologia, molto diverso. Non a caso l’orario settimanale a distanza non riproduce l’orario settimanale della presenza: meno ore, diversa distribuzione nell’arco della settimana e della giornata e impossibilità di riprodurre la scansione dei momenti di una lezione in presenza. Tempi diversi, relazioni diverse, necessità di approcci differenti. Siamo cercando di imparare, ma una consapevolezza sembra emergere: non si tratta di lezioni online, ma solo di limitati incontri (meet) didattici con una piattaforma che ci restituisce motivazione e senso dell’essere in classe, ma che vive nella limitatezza del mezzo e nell’assenza dei requisiti essenziali di una lezione in presenza.
Perché i padlet dell’infanzia e di alcune classi della primaria non sono aperti alla scrittura delle famiglie e dei bambini?
Il padlet è una bacheca online condivisa che consente di inserire varie risorse, quali video, audio, testi, link utili, compiti, schede e di interagire tra docenti e con le famiglie.
Per il momento, abbiamo deciso di evitare di fare inserire contenuti da parte di studenti e famiglie, in quanto riteniamo importante salvaguardare la riservatezza della comunicazione personale ed evitare momenti di confronto in momenti nei quali non abbiamo la possibilità del feedback in presenza come restituzione ragionata. In questo modo pensiamo anche di salvaguardare la produzione autentica e autonoma, se pur guidata del bambino/ragazzo, dando valore costruttivo all’eventuale errore, che potrà essere meglio gestito dal docente in un momento guidato e sereno.
Perché la scuola manda poesie?
Dietro a questa domanda ci possono essere tante riflessioni e, forse, qualche timore. Si può pensare che la poesia sottragga tempo a cose più importanti o che, in questo tempo sospeso, sembri un’eresia dedicare attenzione e cura ad aspetti non materiali.
Non crediamo sia così.
Poesia e cura di sé possono coesistere con la necessaria attenzione pratica al risolvere problemi. Anzi, il rivendicare il ruolo culturale della scuola, di cui la poesia, la filastrocca, la favola, oltre a essere oggetto di studio e opportunità formativa a qualsiasi età, sono elementi costitutivi essenziali, vuol dire non rinunciare al significato profondo dell’essere scuola.
Testimonianza ne sono le decine di segnalazioni pervenute da docenti, genitori e studenti o, tra i tanti, il meet affettivo-didattico delle classi prime della primaria, incentrato nella lettura di favole e testi per bambini.
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